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Popolo di lisci, oggi in occasione della festa dei Nonni ì, ho raccolto le più belle ed esaustive spiegazioni di questa scritta trovata all’interno di un famoso ospedale a Catania:

“Cara Sophiae che ancora ti culli dentro al grembo materno,affrettati a venire al mondo, poiché l’ansia e l’emozione per l’attesa della tua venuta stanno causando degli scompensi intestinali a coloro che chiamerai nonni.”

Vincenzo Faranda 

“Scelta stilistica dell’autore che ricorda il futurismo. Ogni verso risulta perfettamente centrato rispetto alla forma geometrica di parallelogramma del muro bianco sul quale l’ode è trascritta. L’autore, futurista, non lascia nulla al caso: ogni parola che ha un valore particolare, da sottolineare, occupa l’intero verso, con particolare riferimento a: l’aggettivo del terzo verso, che indica l’emozione che rende i genitori dell’autore inermi, non possono muoversi e neppure parlare. Al contrario, l’autore dell’opera è in piena estasi, prossimo a divenire genitore, come i suoi genitori, cacati, prima di lui. Costui è quindi ispirato dalla diva, il cui nome è svelato solo al quarto verso. L’ultimo verso, però, accelera: il futuro padre, futurista, ha tagliato corto; Sophiae, sbrigati a venire al mondo.”

Gianmarco Costanzo 

 

“Suvvia o mia dolce Sophiae. I nonni, tanta è l’emozione dovuta al lieto e dolce evento della tua venuta al mondo, hanno espletato le loro funzioni corperee all’interno delle loro umili vesti. Dunque lascia definitivamente il grembo materno, per affacciarti in questa nuova avventura chiamata vita.”

 

Manuela Pizzutilo 

 

“Orsù, Sophia, che stai ancora dentro il grembo materno, Ti sprono a darti una mossa e ad uscire tempestivamente dalla culla materna che ti ha cresciuto per nove mesi, poiché stai provocando ai nonni un movimento di peristalsi.”

Adriano Calabria 

 

“Sono molteplici e parecchio soggettive le possibili cause del defecare, non legate alla normale attività e bioritmi del tratto gastro-intestinale, bensì all’emotività e all’ansia che insorgono prima durante o dopo un fortuito, gioioso, o anche triste e doloroso momento della propria vita. La nascita imminente di una nipotina, come il caso in questione spiega in modo cristallino, è uno degli eventi che più rappresentano e chiariscono il fenomeno di cacata nde mutanni: spesso in taluni casi sono i nonni, molto più di genitori, zii e parenti/amici stretti, gli esseri – talvolta già flatulenti per natura….. – che più patiscono il fenomeno in questione.
Cultura catanese è saper essere schietti, aperti ed amanti della condivisione delle proprie gioie con il prossimo, significa essere civili…. Quel tanto che basta per imbrattare vaste aree di una sala d’attesa……. Perchè “Sophiae” sta per nascere, e oggi noi non ci vergognamo dei problemi imbarazzanti dei suoi nonni, ma vogliamo condividerli con il mondo, buttana da miseria!!..”

Claudio Bert 

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Cos’è la Liscìa Catanese?

Chi è Catanese sa benissimo cos’è la Liscìa e sa benissimo che è soltanto una prerogativa del Catanese.La Liscìa non è umorismo o cabaret, La Liscìa è naturalezza e spontaneità. E’ quel carattere insito nel Catanese che trova maggior espressione nelle situazioni più varie e talvolta tristi. La Liscìa è l’oro dei catanesi, è magia ed è il modo più efficace per sdrammatizzare, per far sorridere chi motivi per sorridere non ne ha, per dire la propria in modo ironico e divertente.

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