Le cinque frasi del catanese al bar
In questi giorni di quarantena sono tante le abitudini che non stiamo vivendo più, perché costretti e obbligati per il bene comune a stare a casa. Ripercorriamo e viviamo insieme quelle che sono le 5 frasi tipiche del catanese al bar, immaginando odori, sensazioni ed emozioni che solo il bar in compagnia di amici può dare.
1. U’cafè è pavatu
Una frase che non lascia spazio a libertà e a iniziativa. Offrire un caffè la mattina non è un gesto qualsiasi. E’ un gesto ti fa cominciare la giornata in modo diverso, con più fiducia e speranza. Non è solo una questione economica e di risparmio, è una questione di stima e di rispetto. Scopri il regalo quando vai a pagare e mai prima, proprio per evitare diatribe davanti la cassa. Il benefattore se n’è andato, e tu godi il momento con un sorriso pensando talvolta “bastaddu…”.
2. Pigghiti quacchi cosa
Solitamente questa frase viene pronunciata quando due o più persone si incontrano dentro il bar, come se si stessero aspettando l’uno con l’altro, come se il bar fosse tuo. Un gesto semplice ma che ti coccola come un genitore con il proprio figlio.
3. Sti cosi sulu cca ittrovi
Questa frase viene invece pronunciata quando qualcuno viene per la prima volta a Catania. Quando pur di fargli provare le prelibatezze culinarie gli fai sduacare una cipollina alle 7 del mattino, che per chi è abituato a latte e caffè può significare talvolta uno shock emotivo dal quale è difficile riprendersi. In questa frase c’è tutto il vanto, la fierezza e l’orgoglio catanese.
Quasi come a voler mostrare un’opera d’arte unica nel suo genere e a voler significare “è inutile ca ti spacchìì, ppi manciari sti cosi sempri cca a veniri”
4. Ah u viri unni ti pottu iu?
Questa frase invece è spesso pronunciata tra persone della stessa città, in questo caso Catania.
C’è una tendenza nel catanese a eleggere il proprio bar di fiducia come il migliore del mondo. Per il catanese, oltre il suo bar, non esistono attività che possano minimamente eguagliare quella di fiducia. Quando vi è apprezzamento da parte dell’ospite e quest’ultimo resta piacevolmente sorpreso dal gusto, dalla bontà e dall’infinito buon sapore delle proposte culinarie, il catanese esce tutto lo spacchìamento che c’è in lui, come a voler dire io sono il migliore e tu finu a uoggi n’a caputu nenti ra vita.
5. Chistu è u quattu cafè ca mi pigghiu a uoggi
In qualsiasi momento della giornata il catanese quando gli offri un caffè, precedentemente ne ha già bevuti tre.
Che siano le 4, le 5 o le 11 del mattino, non sei mai il primo. E’ matematicamente impossibile che si possa trovare un catanese che non abbia bevuto un caffè e solitamente quello che gli offri è sempri u’quattu.
Queste quattro minchiatelle che ho scritto hanno provocato in me una nostalgia per dei momenti semplici a cui spesso non facciamo caso, ma che quando vengono meno mancano come l’aria.
Nella speranza di poterci rivedere tutti al bar, in qualsiasi bar a bere un caffè in compagnia, #STATIVIECASI.
Andrea.