L’amore non è bello se non è di Picanello? La storia di Simone Coccia
L’uomo che vedete ritratto in questa foto in tutta la sua bellezza maori, con mutanda nera elastica in vedononvedo discreto e acconciatura alla Super Sayan nella testa − acconciatura che anche voi potete farvi, semplicemente staccando la placchetta della presa della corrente e inserendo la vostra mano sana di dentro − è tecnicamente il più bello di Italia.
No, dico, non stiamo parlando di uno che si è presentato al concorso “Il più bello di Italia” in uno slancio immotivato di autostima: lui è proprio il più bello di Italia del 2014. Più di me, di voi.
Volendo fare un esempio, questo la mattina può guardarsi allo specchio, muovere un braccio a rana e dire a se stesso: “Raul Bova e Marco Bocci si ponu mettiri di lato”.
Apprezzerei anche, nell’economia generale del suo corpo, le dimensioni e la forma di quella testa, che pare davvero non finire mai e che, in proporzione, copre un raggio d’azione che va dal Pomo d’Adamo all’ombelico. Misurando l’altezza del corpo con la sua testa, dunque, è alto cinque volte la sua testa.
Ma la notizia non è questa. Voi mi avete già capito. La notizia ce l’avete accanto a lui.
Perché quella donna con una salopette nella testa non è un origami, ma una Senatrice del PD e, soprattutto, la sua fidanzata.
Nonostante sia alta tre volte la testa del fidanzato e gli arrivi alle spalle, che a furia di abbassarsi per abbozzarsi, a lui gli sono uscite due ernie discali a livello L5-L6, i due sono innamoratissimi.
Ecco, vi volevo lasciare con questo messaggio di pace.
L’amore è dietro l’angolo, non conosce confini, non conosce dimensioni.
L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio, ma anche sul taglio dei vostri capelli.
Io, umilmente, rimango dell’idea che l’amore non è bello se non è di Picanello.
Per la cronaca, quello che vedete di dietro, con il vestito e la cravatta, era il detentore del titolo, il più bello di Italia 2013.